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Inchiesta di Genova, terzo e ultimo incontro per Toti: oggi vertice con Lupi e Bicchielli

Si è concluso anche il terzo incontro chiesto e ottenuto dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, agli arresti domiciliari dallo scorso 7 maggio per presunta corruzione. Dopo aver incontrato i suoi assessori e i capi dei partiti che compongono la coalizione oggi è stata la volta dei parlamentari di “Noi Moderati”, Maurizio Lupi e Pino Bicchielli. “Al centro del colloquio tra il Presidente e i Parlamentari -si legge in una nota- la necessità di ritrovare al più presto un equilibrio tra le esigenze della inchiesta e quelle del Governo della Regione, organo di rango Costituzionale. Un tema centrale per tutta la politica, dal momento che le misure cautelari e la conseguente sospensione della Presidenza eletta dai cittadini non possono, prolungate a tempo indeterminato, configurarsi come una decadenza di fatto dall’incarico, vietata dalla legge stessa. Pertanto il Presidente Toti, in piena sintonia con gli interlocutori, ha auspicato che al più presto si arrivi ad una soluzione di equilibrio tra le varie esigenze. Soluzione che, in analoghi casi precedenti, è stata trovata.

Toti ha sottolineato inoltre la necessità di fare chiarezza al più presto, a livello legislativo, sul tema dei finanziamenti alle forze politiche e i sui limiti dell’azione politica di stimolo e sollecitazione nei confronti delle amministrazioni affinché diano, nei termini di legge, risposte solerti ed efficaci.

Due temi sollevati dalla inchiesta ma che riguardano tutta la politica. Come già per altro scritto nelle istanze presentate ai magistrati e sottolineato durante l’interrogatorio, l’esistenza stessa di ipotesi di reato su finanziamenti registrati nei termini di legge e su interventi di sollecitazione politica al disbrigo di pratiche, esse stesse legittime formalmente e sostanzialmente, inibisce non solo Toti, che ovviamente ha già dichiarato di non intendere per il suturo porre in essere simili attività, ma ogni soggetto politico da attuare tali azioni, che pure sono indispensabili alla politica, almeno fino a quando una sentenza o un intervento del legislatore avrà chiarito in modo inequivocabile i loro contorni di legalità.

Per quanto riguarda il futuro del Governo Regionale, ad un anno e mezzo dalla sua naturale scadenza, esso dovrà essere tema di ampio confronto con i partiti, le amministrazioni civiche che si riconoscono nella maggioranza politica e i vari portatori di interesse del territorio. Un percorso che sarà attivato non appena il Presidente avrà recuperato una almeno parziale agibilità politica e di comunicazione”.

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