Curiosità

L’Asparago Violetto d’Albenga diventa una crema per il viso, il possibile sviluppo per la filiera e i produttori

Un cosmetico indicato per il trattamento degli inestetismi del contorno occhi, quali rughe, borse e occhiaie, ma con un ingrediente unico e davvero particolare: un estratto dell’Asparago Violetto di Albenga, l’eccellenza agroalimentare della piana albenganese che, quindi, può traguardare una nuova frontiera produttiva legata alla sua filiera.

 

Il tutto nasce da una tesi di laurea di Ilaria Bertoli, 24 anni, residente a Vendone, che ha presentato una ricerca davvero innovativa al termine del suo ciclo di studi in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche.

 

“L’Asparago Violetto d’Albenga: realizzazione dell’estratto glicerico e formulazione della crema contorno occhi”: è il titolo della tesi presentata all’Università di Pavia, con l’obiettivo di creare un nuovo incentivo alla coltivazione storica e tradizionale dell’Asparago Violetto d’Albenga, affiancando il programma di tutela e valorizzazione dei presidi Slow Food e gli studi preliminari finanziati dalla CIA Savona attraverso un metodo alternativo al solo ambito alimentare, ovvero quello cosmetico.

 

“Violetto” è il nome del prodotto, una nuova crema per il viso che consente di applicare la quantità rilasciata dall’erogatore sulla punta delle dita e picchiettare delicatamente la zona perioculare di entrambi gli occhi fino a completo assorbimento.

 

Secondo lo studio e i riscontri scientifici di laboratorio, l’applicazione avviene al mattino e alla sera, anche prima del trucco, preceduta da una detersione accurata della cute.L’estratto, grazie alle proprietà e caratteristiche organolettiche dell’Asparago Violetto, potrebbe garantire, grazie alla conferma scientifica di ulteriori test dermatologici, un ottimo risultato a seguito del trattamento.

“Il mio progetto di tesi è nato dall’idea di realizzare un cosmetico indicato per il trattamento degli inestetismi del contorno occhi, quali rughe, borse e occhiaie – racconta la stessa Ilaria, molto legata al comprensorio albenganese – Siccome il commercio è saturo di questi prodotti, volevo inserire un ingrediente che potesse renderlo unico e che potesse richiamare la sua unicità territoriale. Per questo motivo ho subito pensato all’Asparago Violetto d’Albenga e, dopo aver effettuato varie ricerche dalla letteratura scientifica riguardanti le proprietà cosmetiche dell’asparago in generale, ho constatato come il Violetto potesse essere particolarmente adatto per il trattamento della zona perioculare”.

“Infatti, questo ortaggio contiene tre componenti chimiche principali: Rutina, Quercetina e Acido Asparagusico che, rispettivamente, hanno funzione antirughe, schiarente nei confronti delle occhiaie, oltre a una azione protettiva dalle radiazioni ultraviolette e dallo stress ossidativo” spiega ancora la giovane laureata.

“Per poter realizzare questo progetto, oltre che con l’Università degli Studi di Pavia, Ilaria ha potuto contare sulla preziosa collaborazione di CIA Savona e di alcune aziende del ponente savonese e ligure, che da anni sono protagoniste della filiera dell’Asparago Violetto: “Ho avuto il piacere di collaborare con quattro aziende del territorio ligure ponentino: azienda agricola Enrico & Lanzalaco (Albenga SV), Venaex s.r.l. (Camporosso IM), CeRSAA (Albenga SV) e San Pietro Lab Cosmetics (Diano San Pietro IM), nei cui laboratori cosmetici ho potuto svolgere a livello teorico e pratico la mia tesi per circa sei mesi”.

E Ilaria prosegue il suo racconto: “Dapprima, presso Venaex è stato realizzato un estratto di Asparago Violetto d’Albenga in glicerolo tramite una tecnica a ultrasuoni che, sfruttando un’alternanza di bassa e alta pressione, permette la rottura della parete cellulare delle cellule vegetali dell’asparago e la fuoriuscita nel solvente delle componenti di interesse (Rutina, Quercetina e Acido Asparagusico). Dopodiché, nei laboratori fitopatologici del CeRSAA è stata eseguita una conta microbica totale per verificare il rispetto dei limiti imposti dalla normativa ISO, in termini di batteri, funghi, lievi, muffe e quattro batteri patogeni. Da questa analisi è emersa l’importanza dell’aggiunta di un conservante naturale affinché potesse mantenersi inalterato nel tempo il profilo qualitativo dell’estratto”.

“All’interno dei laboratori di ricerca dell’Università degli Studi di Pavia sono state eseguite diverse analisi per determinare quantitativamente la concentrazione di antiossidanti, polifenoli e di Quercetina presenti nell’estratto, ottenendo dei risultati che si avvicinano ai valori riportati in diversi articoli scientifici”.

“Infine, presso i laboratori cosmetici di San Pietro Lab Cosmetics, l’estratto di Asparago Violetto d’Albenga è stato inserito all’interno di una formulazione studiata per trattare la zona del contorno occhi, ottenuta dopo diverse prove e scegliendo le materie prime più adatte a tale scopo”.

“Tra le analisi condotte, è stata valutata anche la stabilità della formulazione finale (step necessario) prendendo in considerazione il parametro relativo alla viscosità della crema, risultando stabile in centrifuga e a temperatura ambiente ma non in presenza di alte temperature (>40 °C) nel packaging finale”.

“Dunque, è necessario ulteriore tempo per studiare quali modifiche apportare alla formulazione finale, così come per la conta microbica da effettuare nuovamente partendo da un altro lotto di Asparagi Violetti, affinché i test di stabilità e i limiti di contaminazione possano soddisfare i parametri che garantiscono la sicurezza del prodotto finito”.

“Inoltre, in vista di una sua futura immissione in commercio e a tale scopo effettuando altri test obbligatori (come ad esempio la verifica della compatibilità dermatologica dell’estratto), è possibile portare a termine questo progetto che si pone come iniziale stimolo rivolto all’ottenimento di un prodotto cosmetico a base del Violetto ingauno e che apre una nuova strada per la Filiera dell’Asparago Violetto d’Albenga nel campo della cosmesi, diretta a salvaguardare e mantenere nel tempo l’esistenza di questo unico ortaggio, di cui le preziose mani dei contadini ingauni da secoli si prendono cura”.

“Ci tengo a ringraziare la CIA Savona e tutte le aziende che hanno collaborato al mio progetto, dimostrando unagrande unione nei confronti di questo storico ortaggio dell’albenganese” conclude Ilaria.

“Come CIA Savona abbiamo subito sposato il progetto e collaborato assieme a Ilaria per questa tesi di laurea, convinti che potrà avere un impatto positivo sull’intera filiera dell’Asparago Violetto” afferma il direttore provinciale Gianluigi Nario”.

“L’estratto e la realizzazione concreta di un possibile prodotto cosmetico dovrà ancora passare per validazioni, certificazioni e procedure tecnico-scientifiche-sanitarie previste dalle normative in vigore, ma non c’è dubbio riguardo alla sua validità applicativa in questo settore, aprendo, quindi, una nuova e inattesa prospettiva di sviluppo per coltivatori, produttori e aziende del nostro territorio” conclude il direttore CIA Savona.

 

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