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Protezione civile, oggi nuovo test sistema IT-alert limitato all’area di Busalla. Assessore Giampedrone: “Ottima risposta dal territorio

Oggi, alle 12, tutti gli smartphone presenti in un’area di 2 km di raggio attorno allo stabilimento industriale Iplom di Busalla hanno ricevuto il messaggio di test del nuovo sistema di allertamento nazionale della Protezione civile IT-alert. Dopo il test generalizzato, esteso a tutto il territorio regionale, realizzato il 27 settembre scorso, quello di oggi era stato impostato per essere limitato a un punto specifico, attorno a uno stabilimento industriale in cui, in caso di incidente, si potrebbero verificare eventi che potrebbero impattare anche al di fuori dello stabilimento stesso.

Nello specifico della giornata odierna, sono state oltre 20 le ‘sentinelle’, tra squadre di Protezione Civile e Polizia Municipale, che hanno confermato l’esito positivo del test con una percentuale di oltre il 90% rispetto a un centinaio di celle attivate dalle compagnie telefoniche. Il dipartimento regionale di Protezione Civile fa inoltre sapere che nei prossimi giorni è atteso un report relativo al numero di utenti all’interno dell’area in oggetto.

“Un test importante – commenta l’assessore regionale alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone -, l’ultimo per quanto riguarda la Regione Liguria. Stiamo concludendo la raccolta dei report e dei dati dal territorio interessato, ma il risultato è assolutamente positivo, siamo soddisfatti. Oggi abbiamo simulato un rischio di incidente industriale, una significativa fattispecie legata al sistema IT-alert, che entrerà in vigore nelle prossime settimane: la direttiva parla del 14 febbraio. Si tratta di un servizio destinato a divenire una dotazione molto importante per la Protezione civile regionale e, ovviamente, anche per il Dipartimento nazionale”.

IT- alert è lo strumento di allarme pubblico per l’informazione diretta alla popolazione che, una volta entrato in funzione, diramerà ai telefoni cellulari presenti in una determinata area geografica messaggi utili in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti o in corso, in particolare su 6 eventi di competenza del Servizio nazionale di Protezione civile: maremoto (generato da un terremoto), collasso di una grande diga, attività vulcanica (per i vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli), incidenti nucleari o emergenze radiologiche, incidenti rilevanti in stabilimenti industriali o precipitazioni intense. Il sistema IT-alert non sostituirà le modalità di informazione e comunicazione già in uso a livello regionale e locale, ma andrà a integrarle.

Ogni dispositivo mobile connesso alle reti degli operatori di telefonia può ricevere un messaggio “IT-alert”: non è necessario iscriversi né scaricare nessuna applicazione, e il servizio è anonimo e gratuito per gli utenti. Attraverso la tecnologia cell-broadcast i messaggi IT-alert possono essere inviati a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, delimitando un’area il più possibile corrispondente a quella interessata dall’emergenza. Quando IT-alter sarà in funzione, potrà accadere che un messaggio indirizzato a un’area possa raggiungere anche utenti che si trovano al di fuori dell’area stessa oppure, in aree senza copertura, può capitare che il messaggio non venga recapitato. La capacità di ricevere i messaggi dipenderà anche dal dispositivo e dalla versione del sistema operativo installata sul cellulare: i test servono proprio a verificare tutte le eventuali criticità per ottimizzare il sistema.

Nessun dato personale di chi riceve il messaggio viene in alcun modo raccolto, archiviato o consultato né dal Dipartimento della Protezione Civile né dall’operatore telefonico di riferimento. I messaggi IT-alert viaggiano infatti attraverso il sistema di cell-broadcast, una tecnologia che consente agli operatori telefonici di inviare messaggi a chiunque si trovi in prossimità dell’area interessata coperta da specifiche celle di trasmissione della rete cellulare di uno specifico territorio. Il sistema è unidirezionale, dall’operatore telefonico al dispositivo.

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