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A Palazzo Ducale rivive “L’Impero di Genova”

C’è stato un tempo – fra XI e XV secolo – in cui Genova si muoveva nello scacchiere geopolitico come una vera e propria superpotenza, controllando – direttamente o indirettamente – vasti territori e allargando la sua influenza alle estreme periferie di quello che era, allora, il mondo conosciuto.

A quei secoli gloriosi è dedicato il convegno internazionale di studi “L’Impero di Genova. Dal Mar Nero all’Atlantico, la grande espansione nel Medioevo” che Palazzo Ducale ospiterà venerdì 19 e sabato 20 gennaio.

Una due giorni intensa, a cura di Marco Ansaldo nell’ambito del programma IANUA. Genova nel Medioevo e in collaborazione con Limes, rivista italiana di geopolitica, che vedrà la presenza di illustri ospiti, tra i quali lo storico Michel Balard, professore emerito alla Sorbona di Parigi, e lo storico e scrittore Alessandro Barbero cui saranno affidate le conclusioni.

Da Cadice alla Siria, dall’Inghilterra al Marocco, passando per Corsica e Sardegna, Genova, presente stabilmente tra Costantinopoli e il mar Nero, era una città con un’influenza capillare nel commercio, nella finanza, nella forza militare, nella lingua, negli usi e costumi. Gli insediamenti genovesi, collocati in posti strategici attraverso forti, monumenti e città, avevano una precisa valenza geopolitica, unendo aree distanti fra loro sotto un’unica bandiera, nonostante la varietà di poteri amministrativi. Le navi che partivano da Genova raggiungevano la Terrasanta, l’Egitto, l’Inghilterra, le Fiandre, la penisola iberica. Sul lato opposto delle mappe, i mercanti genovesi si spingevano fino in Cina. Molti siti, a partire da quelli della Crimea, territorio oggi in guerra, appartengono a quello che si può definire – appunto – l’impero di Genova.

 

Venerdì alle ore 10.30 la due giorni viene inaugurata, come è ormai tradizione per i grandi appuntamenti divulgativi di Palazzo Ducale, da un ricco momento dedicato alle scuole.

Nel pomeriggio, a partire dalle ore 16.15, dopo i saluti istituzionali, i lavori saranno introdotti da Antonio Musarra, Professore di Storia medievale presso la Sapienza di Roma, e Marco Ansaldo, giornalista, analista geopolitico e consigliere scientifico della rivista Limes.

Ingresso libero, fino a esaurimento dei posti disponibili

 

IL PROGRAMMA

(maggiori dettagli sul sito www.palazzoducale.genova.it)

venerdì 19 gennaio – ore 17.30

La prima espansione

I genovesi nel Tirreno: Sardegna, Corsica e Sicilia – Alessandro Soddu

Naturalmente proiettati sul mare, i genovesi hanno nel Tirreno il loro primo campo d’azione. Nei primi decenni dell’XI secolo liberano dal pericolo saraceno la Sardegna, guadagnandosi l’accesso ai mercati locali, penetrando durante i due secoli successivi nei tessuti istituzionali ed economico-sociali. Nel XII secolo il ceto mercantile si ritaglia un ruolo di primo piano anche nella Sicilia normanna, mentre più controverso si rivela il rapporto con la dinastia sveva, da cui i genovesi traggono comunque privilegi e posizioni di potere.

Alessandro Soddu è professore associato di Storia medievale presso il Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università di Sassari, dove insegna Storia medievale e Storia degli insediamenti medievali.

In partibus Ultramaris. I genovesi e la Terrasanta – Antonio Musarra

Il legame tra Genova e la Terrasanta è, in certo qual modo, strutturale. Caffaro, il decano dell’annalistica genovese, non esita a coniugare il sorgere della “compagna” – e, cioè, di quell’organismo dai labili tratti pattizi e istituzionali dal quale sarebbe scaturito il comune di Genova – alla partecipazione dei propri concittadini alla prima crociata, consumatasi nel decennio a cavallo tra XI e XII secolo. L’intervento intende procedere a una ri-contestualizzazione di tale rapporto alla luce della critica storiografica attuale.

Antonio Musarra è Professore Associato di Storia medievale presso la Sapienza Università di Roma e Fellow di Harvard.

Genova e le indagini archeologiche in Medio Oriente – Fabrizio Benente

Genova ha rivestito un ruolo di primo piano nelle vicende mediterranee. In particolare, nei secoli centrali del Medioevo. La sua potenza marittima, eguagliata solo in parte da Pisa, Venezia e Barcellona, è stata fonte di aspre lotte per la supremazia. L’intraprendenza dei suoi cittadini, soprattutto nel campo delle attività economiche, è testimoniata da numerose fonti. Il riferimento non è soltanto a quelle scritte. Tra di esse spiccano le fortificazioni erette nel mar Nero: la principale frontiera del commercio genovese trecentesco.

Fabrizio Benente è Prorettore alla Terza Missione, Università di Genova

 

 

Sabato 20 gennaio – ore 9.00

Verso Oriente

 

Pera, lo sviluppo della colonia genovese nel Basso Medioevo – Hasan Sercan Sağlam

Galata, già Sykai come la tredicesima regione di Costantinopoli, è famosa per il suo periodo genovese, che fu la ricca colonia commerciale di Pera tra il 1267 e il 1453. La colonia prosperò anche dal punto di vista architettonico, ma i genovesi non fondarono un insediamento ex novo: possedevano infatti un quartiere bizantino urbanizzato.

Hasan Sercan Sağlam è nato in Turchia e ha conseguito la laurea presso l’Università Tecnica di Istanbul; laurea magistrale presso l’Università di Sheffield; e dottorato di ricerca presso il Politecnico di Milano; ed è attualmente professore associato di architettura.

I genovesi a Costantinopoli e le loro relazioni con la Corte imperiale – Thierry Ganchou

Dalla metà del XIV secolo, l’aristocrazia bizantina fu costretta a un cambiamento radicale per garantire la propria sopravvivenza economica. Fino ad allora aveva tratto il proprio reddito dalle proprietà terriere, ma la conquista ottomana la costrinse a dare la priorità al reddito proveniente dal commercio marittimo. Per due secoli, i Veneziani e i Genovesi avevano controllato questo commercio, questi ultimi in particolare grazie alla loro rete coloniale, dall’isola di Chio a Caffa nel Mar Nero e, di fronte alla stessa Costantinopoli, nella loro colonia di Pera/Galata.

Thierry Ganchou è ricercatore nell’équipe “Mondo bizantino” del CNRS (Centre National de la Recherche Scientifique), UMR 8167 “Orient et Méditerranée”. Ha pubblicato numerosi contributi sulla storia del tardo Impero bizantino (XIV-XV secolo), e in particolare sulle sue relazioni politiche, diplomatiche, economiche e culturali con l’Italia del Quattrocento.

Genovesi in un mondo che cambia: la Romània – Daniele Tinterri

In conseguenza della quarta crociata, la Romània, ovvero l’area di lingua greca appartenente all’Impero Bizantino, è una regione in profondo cambiamento. Su questo scacchiere Genova è presente fin dalla convenzione con l’imperatore Manuele Comneno del 1155, ma sarà il trattato del Ninfeo del 1261 a darle un ruolo di primo piano.

Daniele Tinterri dopo la laurea in archeologia conseguita presso l’Università di Siena e l’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha svolto un dottorato in storia medievale in cotutela tra l’Università di Torino e l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi.

“In partibus Catagii”: i genovesi lungo la Via della Seta – Giustina Olgiati

Quella dei mercanti genovesi che scelgono di percorrere gli itinerari che portano all’India e alla Cina è una storia di uomini audaci, che si muovono senza la protezione dei trattati internazionali viaggiando in territori dove i rischi sono realmente altissimi. Nonostante la riservatezza che i genovesi si impongono per tutelare percorsi e contatti, le loro storie emergono dalle fonti letterarie, dalle cronache e dalle continue scoperte sulla documentazione notarile conservata dall’Archivio di Stato di Genova.

Giustina Olgiati ha compiuto gli studi universitari a Genova (Laurea in Storia 1984, in Lettere Moderne 1988, in Giurisprudenza 2005) e conseguito a Milano il Dottorato di Ricerca in Storia medievale (1992). Dal 2007 lavora come funzionario archivista presso l’Archivio di Stato di Genova.

 

 

sabato 20 gennaio – ore 11.00

Verso Occidente

Finanza, navi e spezie: il sistema genovese visto dal Medio Oriente – Francisco Apellániz

A Genova l’enorme ricchezza delle famiglie nobili, frutto dei loro precedenti privilegi nel campo del commercio e della navigazione, costituì un primato che attraversò tutto il Medioevo e prese forma definitiva verso la fine del XV secolo. Nell’intervento si indaga il modo in cui questa circostanza storica abbia determinato la struttura e le modalità degli investimenti genovesi nel Medio Oriente.

Francisco Apellániz (PhD 2006, Istituto Universitario Europeo) ha insegnato ad Aix-en-Provence e dal 2018 è ricercatore (ssd L-OR/10) presso l’UNIOR, dove insegna Storia del Mondo Islamico e Islam e Storia Globale (600-1600).

Il “Sistema dei due mari”: Siviglia e Granada – Adela Fabregas Garcia

Il lavoro affronterà le caratteristiche della presenza genovese nel sud della Penisola Iberica tra il XIII e il XV secolo, concentrandosi sulla loro rilevante attività mercantile sia nei mercati cristiani (Siviglia) che in quelli islamici (mercati nasridi di Málaga, Almería e Granada).

Adela Fábregas è professore ordinario di Storia Medievale presso l’Università di Granada (Spagna).

A Nord: i genovesi in Inghilterra e nelle Fiandre – Enrico Basso

A partire dall’ultimo quarto del XIII secolo i genovesi furono i primi a riaprire la rotta di navigazione che, attraverso lo Stretto di Gibilterra, metteva direttamente in collegamento i porti mediterranei con quelli dell’Inghilterra e delle Fiandre. In tal modo, essi furono i pionieri dell’interscambio marittimo che vedeva l’esportazione in direzione Nord dei prodotti mediterranei (olio, vino, frutta secca, ma soprattutto allume e guado) e l’importazione verso il Mediterraneo essenzialmente della lana prima e dei pannilana grezzi poi, che alimentavano la produzione della grande industria tessile fiorentina.

Enrico Basso è docente di Storia medievale presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell’Università degli Studi di Torino.

 

Dalle piste del Sahara alle rotte atlantiche: gli affari dei mercanti genovesi tra XV e XVI secolo – Carlo Taviani

Durante la metà del XV secolo alcune famiglie genovesi commerciavano con il Nord Africa, portando beni di lusso, quali oro, cavalli pregiati, animali esotici, piume di struzzo, corami, profumi e coralli a Genova e da lì in diverse corti italiane, come quella dei Gonzaga e degli Este. Alcuni genovesi erano radicati nel regno di Tlemcen e avevano legami con i mercanti ebrei e musulmani di Sigilmassa (Marocco), dove arrivavano le carovane che attraversavano il Sahara. Finanziarono il viaggio di Antonio Malfante (1410-1450), che si spinse a sud e raccolse informazioni su Timbuctu.

Carlo Taviani, laureato all’Università La Sapienza di Roma, ha conseguito il dottorato di ricerca all’Università di Perugia. Ha insegnato all’Università di Città del Capo (2015) e di Bologna (2020-22). Il suo attuale progetto di ricerca si intitola “Reti mercantili genovesi in Africa e nell’Oceano Atlantico (1450-1530)”.

 

 

sabato 20 gennaio – ore 15.30

Il Mar Nero

 

La Gazaria genovese (fine XIII secolo – 1475) – Michel Balard

Il nome degli stabilimenti genovesi sulla costa della Crimea viene dal nome della popolazione dei Khazar che avevano creato un impero nel sud della Russia tra il VII e il X secolo. Di fatto la Gazaria genovese si estende da Cembalo ad ovest a Vosporo ad est, tramite Soldaia e Caffa. Cembalo (oggi Balaklava) è stata presa negli anni 1340 dai Genovesi che vi hanno costruito una fortezza sopra una baia ben protetta.

Michel Balard, già membro della Scuola Francese di Roma (1965-1968), è stato Dottore di Stato nel 1976 con la sua tesi sulla “Romanie génoise”, poi professore di seconda fascia alla Sorbonne (1968-1976), professore ordinario all’Università di Reims (1976-1988), all’Università di Paris XII (1988-1991) e in fine professore ordinario di Storia del Medioevo all’Università di Paris 1 Panthéon-Sorbonne (1991-2004). Da 2004 è professore emerito della detta Università.

In extremo Europe: i genovesi a Caffa – Laura Balletto

La fonte per eccellenza relativa allo stabilimento genovese di Caffa in Crimea è costituita dai quasi novecento atti pervenutici, ivi redatti dal notaio Lamberto di Sambuceto nel 1289-1290, dai quali emerge con chiarezza quale importanza rivestì nel campo del commercio internazionale già a breve distanza dalla sua nascita.

Nei secoli successivi, malgrado diversi periodi di crisi nei rapporti sia con i khan tatari sia con Venezia, Caffa riuscì a mantenere una posizione di privilegio in Crimea perfino dopo la conquista turca di Costantinopoli.

Laura Balletto, già docente di Storia medievale dell’Oriente europeo e di Paleografia latina presso l’Università di Genova, ha rivolto i suoi maggiori interessi al tardo medioevo genovese e ligure e soprattutto all’espansione euro-mediterranea della Superba ed ai suoi stanziamenti nel Mediterraneo occidentale ed orientale e nel Mar Nero.

Tana e Trebisonda nel sistema degli insediamenti genovesi del Mar Nero (secc. XIII-XV) – Sergej Karpov

Tana (Azov) e Trebisonda (Trabzon) erano i due terminali principali della rotta dall’Oriente verso l’Europa Occidentale. In questi porti si incontravano carovane mercantili dell’Asia Centrale e dell’Orda d’Oro con navi di Genova e Venezia. Per Genova, questi due insediamenti, fondati alla fine del XIII secolo, erano le stazioni commerciali più lontane, dove si svolgeva una feroce lotta e simultaneamente una stretta cooperazione commerciale tra i mercanti delle due repubbliche mercantili.

Sergej Karpov, ordinario di storia medioevale dell’Università’ Lomonosov di Mosca, è preside della Facoltà di storia della stessa Università (dal 1995

 

 

sabato 20 gennaio – ore 17

Conclusioni

Dopo la lectio dello storico Alessandro Barbero, si svolgerà una tavola rotonda con i relatori degli incontri della due giorni

Alessandro Barbero, storico e scrittore, è professore ordinario di Storia medievale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale e Vercelli. Scrive su La Stampa e Tuttolibri. Collabora al programma televisivo Superquark e alle trasmissioni Passato e presente e a.C.d.C. in onda su Rai Storia. Tra le sue pubblicazioni: Benedette guerre. Crociate e jihad («i Libri del Festival della Mente», 2009), Donne, madonne, mercanti e cavalieri. Sei storie medievali («i Libri del Festival della Mente», 2013), Le parole del papa (2016), Caporetto (2017) e Dante (2020), usciti per Laterza; Gli occhi di Venezia (2011) e Le Ateniesi (2015), usciti per Mondadori; Dietro le quinte della Storia, con P. Angela (Rizzoli, 2012); Costantino il vincitore (Salerno, 2016); Il divano di Istanbul (2011), Alabama (2021), Poeta al comando (2022) e Brick for stone (2023), usciti per Sellerio.

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