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Albenga, ex caserma Piave: Il sindaco Tomatis incontra la proprietà

Non un Cpr nel futuro dell’ex caserma Piave, ma un polo per attività culturali e turistiche, oltre a mostre-mercato o fiere. Grazie alla sinergia pubblico/privato, lo storico edificio sarà valorizzato, anche in chiave turistica e culturale. Idea lontana e difficilmente realizzabile?  Assolutamente no, basta guardare ai modelli già presenti in Europa, pensiamo alla Francia e alla Germania, dove intere aree industriali oggi sono diventate importanti punti di riferimento nel panorama culturale e d’arte, attirando visitatori provenienti da tutto il mondo 365 giorni l’anno.

Di questo e molto altro si è parlato durante l’incontro tenutosi lunedì 11 dicembre in Comune ad Albenga che ha visto i progettisti del Masterplan di Vadino – Zoppi, Muratorio e Raffetto – presentare quanto ipotizzato per il recupero dell’ex Caserma Piave alla proprietà Cassa Depositi e Prestiti.

A fare gli onori di casa, il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis: “Il rapporto che si è instaurato con i funzionari di Cassa Depositi e Prestiti è molto importante per poter guardare al futuro di un’area così importante come l’ex caserma Piave. L’incontro con i progettisti del Masterplan ha permesso di valutare diverse ipotesi progettuali, sia “temporanee” sia più strutturate e definitive, che terranno presenti le necessità della zona ed anche la sua vocazione turistica”.

Primo ostacolo da superare, il fatto che la Piave è in zona rossa ad alto rischio di esondabilità.  Continua il primo cittadino: “Per poter effettuare questi interventi, che sono particolarmente onerosi, è necessario intercettare finanziamenti regionali, statali o europei.  Primo passo in questa direzione è senza dubbio avere una progettazione dettagliata da poter candidare ai bandi che vengono periodicamente emessi. Cassa Depositi e Prestiti ha già manifestato la propria disponibilità a confrontarsi con il Comune per realizzare, insieme, questa progettazione”.

“Solo così sarà possibile avviare quelle procedure necessarie a valorizzare un’area che è unanimemente considerata di grande pregio e valore storico-culturale. In quest’ottica è emerso come gli edifici presenti e il muraglione dovranno essere tra gli elementi da valorizzare e integrare in una progettazione complessiva che potrà attirare l’interesse di investitori privati”, conclude il sindaco Tomatis.

L’ex caserma, per le sue grandi dimensioni, i suoi edifici e gli spazi che crea, infatti, potrebbe apportare un grande valore a tutta l’area di Vadino ed essere convertita in una molteplicità di spazi e attività utili al quartiere e alla città. Oltre al recupero della facciata di alto valore storico e artistico si può prevedere quindi la realizzazione di strutture turistico/recettive integrate con un parco urbano, attività commerciali e spazi verdi. Potrebbe ospitare, inoltre, attività temporanee alternative e particolari, come mostre-mercato o attività di tipo fieristico e molto altro.

Una progettualità, insomma, che allontana sempre più l’ipotesi della realizzazione di un Cpr.

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