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Ferrovia a Ponente, i comitati attaccano: “Incontro a Borghetto S.S.spot pubblicitario del progetto”

Questo lunedì a Borghetto Santo Spirito il commissario straordinario per l’opera, accompagnato da un’imponente rappresentanza di tecnici e personale di RFI,  è venuto (come era successo ad Albenga) non per effettuare opera di condivisione con il territorio e con tutti i soggetti interessati, ma per mandare in scena uno spot pubblicitario del progetto di spostamento a monte, ovvero di scelte decise e “congelate” 20 anni fa”. Lo hanno affermato il Comitato difesa del territorio e delle attività produttive, Comitato di Borghetto Santo Spirito,  Comitato di Bastia, Comitato di Leca di Albenga, Comitato di Salea, Fridays For Future, Rete Famiglie senz’auto, WWF Liguria, Comitato SìTram, UTP associazione Utenti del Trasporto Pubblico, a commento della visita a Borghetto Santo Spirito del Commissario straordinario per il progetto di spostamento a monte della ferrovia nel Ponente Ligure.

Infatti, di evoluzioni in meglio nel progetto non ce ne sono, anzi, è stato confermato il tracciato e negata qualsiasi possibilità di modifiche dello stesso, si è parlato da un lato di ‘rigenerazione urbana’ dall’altro di ‘piste ciclabili’ sul sedime dismesso. Grande dispiego di persone, effetti speciali, promesse mirabolanti, una cornice da ‘grande cinema’. Ma poi, appena appena lo si guarda, questo “kolossal” da quasi 3 miliardi di euro, ci si accorge che la “sceneggiatura” è trita e ritrita e si scopre che si tratta solamente del seguito di “Spostamento a monte tra San Lorenzo ed Andora”, già uno dei più grossi insuccessi “cinematografici” della Liguria, un brutto “horror” che sperimentano ormai da anni gli utenti del Ponente”.

Non si venga a dire a cittadini ed associazioni che tutto questo è condivisione e partecipazione. La partecipazione si fa prima di un progetto definitivo, proprio per valutare le possibili scelte alternative, e si fa coinvolgendo tutti i soggetti interessati. Quello che è andato in scena a Borghetto è appunto solo un brutto film,  o meglio uno spot pubblicitario, anzi una televendita, e per di più di fronte solo a pochi intimi, i pochi eletti invitati dal Commissario”.

Altro che: ‘Non si possono realizzare infrastrutture importanti senza coinvolgere chi le dovrà usare» altro che ‘dibattito pubblico’ come «strumento di apprendimento collettivo che deve diventare la normalità’ o come …strumento di governance essenziale per la realizzazione di infrastrutture sostenibili”, come dichiara lo stesso Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini”.

Non è uno ‘spot’ che cambia la realtà di un progetto ‘fossile’ in contrasto con gli stessi principi enunciati dal MIMS e che porterà alla desertificazione del servizio ferroviario, alla perdita di utenza e all’isolamento del territorio. Non è una ‘televendita’ che cambia un progetto del secolo scorso che non avrebbe nemmeno dovuto sopravvivere fino ad oggi, un progetto che è contro il futuro sostenibile della Liguria”.

E non è chiamandolo ‘completamento del raddoppio e potenziamento’ che si muta la sostanza di un’opera che invece è una totale variante di tracciato, mai sottoposta ad una seria analisi e valutazione delle alternative”.

E come Associazioni e Comitati non possiamo che ripetere quanto diciamo da decenni. Le scelte da farsi rimangono sempre le stesse, che non si sono volute fino ad oggi prendere in considerazione: mettere in un cassetto questo progetto sbagliato e impostare un progetto serio di autentico raddoppio in sede, avendo come punto fermo l’enorme risorsa di più di 1/3 della tratta tra Andora e Finale Ligure già a doppio binario; realizzare gli interventi infrastrutturali e tecnologici puntuali fattibili già subito, come il reintegro dei binari di incrocio e precedenza, l’implementazione con sistemi di segnalamento più moderni e “performanti” e la realizzazione di sottopassi e sovrappassi. Il tutto – concludono – al fine di fornire in tempi rapidi e con un utilizzo responsabile delle risorse pubbliche un servizio ferroviario adeguato alle esigenze degli utenti e di tutti i cittadini, nell’ottica di un reale sviluppo sostenibile del territorio”.

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