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Coldiretti, con la fine dell’emergenza COVID in Italia si lavora per i ponti di Pasqua e primavera

Con la fine dell’emergenza Covid e l’allentamento delle misure restrittive nelle 25mila strutture agrituristiche presenti in Italia si lavora per i ponti di Pasqua e primavera che con il risveglio della natura è una stagione particolarmente apprezzata dagli amanti della vacanza in campagna con le piante fiorite, il passaggio degli uccelli migratori, ma anche le attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni e di semina. Un appuntamento atteso dagli agriturismi liguri che sono pronti a ripartire dopo la pandemia e le limitazioni che, fino all’anno scorso, hanno ridotto le attività praticabili nelle strutture e la presenza dei turisti, soprattutto quelli stranieri. Nel 2021 in Liguria le aziende hanno lavorato quasi a pieno regime solo nei mesi di luglio e agosto, registrando qualche arrivo anche durante le festività natalizie, ma serve ancora molto per ritornare ai livelli pre-covid e adesso preoccupano anche i rincari energetici che influiscono sui costi di gestione.

“I nostri agriturismi si stanno preparando al meglio per ripartire in maniera determinata, riproponendosi come mete fondamentali per i ponti pasquali e primaverili. –spiega Marcello Grenna, presidente Terranostra Liguria- L’anno scorso purtroppo non c’è stata una vera e propria ripresa, e qualche incertezza sul futuro l’abbiamo ancora, soprattutto se i contagi dovessero risalire, ma siamo fiduciosi e ci stiamo reinventando per accogliere al meglio i turisti che nelle nostre strutture potranno trovare ampi spazi per stare a tavola in mezzo al verde, immersi in un paesaggio che coniuga l’entroterra con la vista mare. Sicuramente in questo momento non aiutano i costanti rincari, spinti anche dal conflitto ucraino, che avranno ripercussioni su tutti i costi di gestione delle strutture”.

“L’Italia è leader mondiale nel turismo rurale e può contare su 253mila posti letto e quasi 442 mila posti a tavola negli agriturismi. -spiegano Gianluca Boeri presidente di Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa delegato confederale- Tuttavia, nel 2021 le aziende hanno perso ben il 27% delle presenze rispetto a prima della pandemia nel 2019, e ci auguriamo che adesso possa essere davvero il momento di ripartire, sebbene di certo gli aumenti dei costi di gestione non aiutino. Nell’ultimo anno si è però registrata una tendenza alla riscoperta dei piccoli borghi che ci auguriamo possa portare sempre più persone a visitare le strutture della Liguria, dove si possono ammirare fantastici paesaggi, riscoprire le tradizioni del territorio e gustare i piatti tipici della cucina ligure, dai mandilli al pesto alla focaccia, fino alla tipica torta pasqualina, protagonista delle tavole in occasione della Pasqua”.

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