Politica Savona

Savona, sciopero del 1° Marzo 1944. Il sindaco, Russo: “Ricordare ha un significato particolare”

La deposizione della corona nel piazzale del Priamar, un incontro nell’Aula Magna del Liceo Chiabrera con un discorso del sindaco di Savona Marco Russo, un
monologo di Moni Ovadia e interventi da parte di sindacati, ANPI, ANED, FIVL e la ricostruzione dei fatti storici a cura del presidente di ISREC, Mauro Righello.
E’ il calendario delle celebrazioni per il 78esimo anniversario dello ‘Sciopero dei lavoratori della provincia di Savona’ che il Comune di Savona organizza domani, primo marzo, insieme con l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea, l’ANPI, la sezione di Savona dell’Associazione Nazionale Ex Deportati, la FIVL e le confederazioni sindacali CGIL-CISL-UIL.

“Ricordare l’anniversario della deportazione nazista dei lavoratori della provincia di Savona per aver partecipato, il 1° marzo 1944, allo sciopero generale indetto per protestare contro la guerra e per contrastare l’occupazione nazifascista del nostro Paese, assume in questi giorni un particolare significato – dice il sindaco Russo – In Ucraina abbiamo improvvisamente rivisto scene drammatiche, come lo scoppio delle bombe, i morti, la devastazione e i profughi provocati da una
guerra assurda”.

“Il 1° marzo del 1944 entrarono in sciopero, nelle diverse fasi della lotta, circa mezzo milione di operai nelle grandi fabbriche del Nord e tra marzo e giugno – ricorda l’assessore alla cittadinanza attiva Gabriella Branca – furono deportati a Mauthausen circa 3.000 lavoratori scelti tra gli organizzatori degli scioperi e tra i più attivi quadri politici presenti nelle fabbriche. Il fatto che alla lotta dei partigiani in montagna si siano uniti gli operai delle fabbriche è stato sicuramente uno sviluppo decisivo nella Liberazione del nostro Paese dall’oppressione del regine nazifascista”.

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