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Genova, il documento ufficiale di condanna della guerra in Ucraina elaborato dal Consiglio comunale

Riflessione sulla guerra in Ucraina durante la seduta odierna del Consiglio comunale di Genova che ha elaborato un documento ufficiale. Ad aprire le riflessioni sono il presidente della comunità ucraina a Genova, Oleh Sahaydak e il prete della comunità ucraina genovese, Vitaliy Tarasenko. Sahaydak, ringraziando la città di Genova per la concreta vicinanza che sta dimostrando al popolo ucraino, ha sottolineato che “il mio Paese ha bisogno di un aiuto veloce. In Ucraina è il sesto giorno di guerra e l’unica colpa del popolo ucraino è di volersi unire all’Unione Europea”. Queste le richieste avanzate da Sahaydak: pressioni diplomatiche e politiche sulla Russia, assistenza alla popolazione ucraina con la fornitura di beni di prima necessità, le massime sanzioni economiche possibili alla Russia, armi nuove e moderne per resistere ai carri armati russi.

Subito dopo l’intervento di padre Vitaliy Tarasenko, che ha subito parlato di una “guerra disumana e assurda” rispetto alla quale “non c’è spiegazione per giustificare le tante vite perdute e le città distrutte”. Definendo Genova “una città tranquilla e di pace”, Tarasenko ha espresso tutta la sua emozione nel vedere Genova e i Genovesi in prima linea nel chiedergli cosa si può fare per aiutare il popolo ucraino “che non ha voluto essere un popolo di schiavi”. Ringraziando il Consiglio Comunale “per questa accoglienza e per la vostra presenza”, padre Tarasenko ha spiegato che i cittadini della comunità ucraina a Genova “non vogliono tacere” di fronte alla guerra “né sentirsi soli. Non vogliamo e non possiamo restare indifferenti”, ha aggiunto il prete della comunità ucraina a Genova, auspicando da parte delle autorità cittadine un gesto sulla falsariga di quello che ha visto Papa Francesco recarsi all’ambasciata russa a Roma per chiedere lo stop alla guerra.

Quindi ha preso la parola il sindaco Marco Bucci. “Genova è vicina alla comunità ucraina e lo stiamo dimostrando. Genova odia la guerra e si impegna per la pace. In passato Genova ha vissuto guerre che hanno portato in città morte e distruzione, cosa che non si deve ripetere mai. E’ inaccettabile che qualcuno possa privare i singoli cittadini della libertà, per questo ci siamo mossi subito. Abbiamo istituito un indirizzo e-mail per tutte le persone ucraine che vogliono venire a Genova. Finora sono staate 100 e tutte hanno raggiunto i loro familiari a Genova. Oltre ai 150 posti che mettiamo a disposizione nelle case di accoglienza, il Comune di Genova ha predisposto tre hub, a Brignole, Kennedy e in via Fillak, dove portare i generi di primo conforto destinato al popolo ucraino. Ciò si aggiunge al lavoro che stanno già facendo le associazioni, che hanno i loro canali. Inoltre stiamo disponibili a fare tutto ciò che può servire per portare aiuto alla popolazione ucraina. Stiamo provando da giorni a contattare Odessa, città gemellata con Genova, ma al momento non si riesce a telefonare. Continueremo a farlo fino a che non ci riusciremo. Concludo sottolineando che Genova crede nella solidarietà, per secoli la nostra città è stata aperta a tutte le persone che avevano bisogno e continueremo a farlo. Siamo vicini agli ucraini nella loro battaglia per la pace e la libertà, le cose più importanti che abbiamo”.

Il presidente del Consiglio Comunale Federico Bertorello legge e pone in votazione  l’ordine del giorno, condiviso da tutti i gruppi consiliari, avente per oggetto la “condanna della guerra in Ucraina”.

 

PREMESSO CHE

 

La Costituzione Repubblicana all’art. 11 dichiara esplicitamente che: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni”.

 

PRESO ATTO

 

della preoccupante escalation del conflitto in corso nel territorio ucraino dopo l’invasione militare russa.

 

CONSIDERATO CHE

 

la guerra è uno strumento primordiale insensato che non risolve alcun problema o controversia, anzi amplia ed amplifica le contrapposizioni, fomenta odio e rancore e pertanto per nessuna ragione si dovrebbe ricorrere alle armi, anche nei casi di contrapposizioni consistenti che dovrebbero essere risolte sempre attraverso il dialogo, la trattativa, il confronto e la via diplomatica.

 

EVIDENZIATO CHE

 

la situazione in Ucraina è estremamente complessa ed è ancora difficile decifrare il disegno geopolitico in atto e gli scenari che potrebbero configurarsi, anche al di fuori dei confini ucraini;

 

RICORDATO ALTRESÌ

 

che il conflitto in atto si pone in contrasto con i principi del diritto internazionale e in particolare dell’Unione Europea, che si prefigge di promuovere e contribuire alla pace e alla sicurezza oltre che “alla solidarietà e al rispetto reciproco tra i popoli” e “alla rigorosa osservanza e allo sviluppo del diritto internazionale, in particolare al rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite”.

 

PRESO ATTO

 

delle conclusioni del Consiglio europeo, che ha approvato una serie di sanzioni mirate a colpire l’operatività delle istituzioni finanziarie russe, riducendo la capacità di finanziare lo sforzo bellico.

 

CONSIDERATO CHE

 

l’aggressione militare in atto inevitabilmente coinvolge non solo i siti militari ma anche le infrastrutture civili come ospedali, scuole e orfanotrofi e colpisce i civili con evidente violazione del diritto umanitario internazionale ed un crimine di guerra;

 

RITENENDO CHE

 

l’attacco militare in corso possa deflagrare, con gravi conseguenze sociali ed economiche sull’intera Comunità interazionale, mettendo a rischio la sicurezza dell’Europa e la stabilità globale.

 

RITENUTO CHE

 

il Governo italiano, gli Stati membri e le istituzioni dell’Unione Europea debbano impegnarsi in un’iniziativa di contrasto dell’aggressione assumendo tutte le misure necessarie.

 

TENUTO CONTO ALTRESI’ CHE

 

nella nostra Città vivono e risiedono migliaia di cittadini ucraini perfettamente integrati all’interno della comunità.

 

SI IMPEGNANO IL SINDACO E LA GIUNTA

 

-ad esprimere, anche a nome di tutto il Consiglio comunale di Genova, la più ferma condanna per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, avvenuta in spregio ad ogni regola del diritto internazionale, finalizzata alla sottomissione di uno stato sovrano, minando con queste gravi condotte la pace e la stabilità dell’Europa e di tutta la comunità internazionale;

 

-a far sentire al popolo ucraino la reazione e la solidarietà dei cittadini genovesi e la più ferma condanna morale e politica delle azioni di guerra intraprese dal governo russo, creando ogni possibile pacifica mobilitazione contro l’aggressione ed ogni forma di sopruso attuato con la guerra, al fine di promuovere la pace e la convivenza tra i popoli;

 

-a sostenere ogni atto assunto dal Governo italiano adottato di concerto con le decisioni assunte dalle Istituzioni dell’UE e dalla NATO, anche mediante un coordinamento degli interventi umanitari per l’accoglienza dei profughi nonché la prosecuzione degli sforzi diplomatici in sede bilaterale ed europea per il raggiungimento di un “cessate il fuoco”, dando in particolar modo priorità all’evacuazione in sicurezza dei civili dalle aree di conflitto;

 

-a proseguire tutte le più opportune iniziative d’intesa con la prefettura, con ANCI e con gli altri comuni della Regione per organizzare l’accoglienza, anche prevedendo la costituzione di apposite strutture per il supporto dei rifugiati ucraini che cercheranno ospitalità nell’area metropolitana, nonché adeguate risorse umane per il loro sostegno psicologico, con particolare attenzione ai minorenni;

 

-a promuovere attraverso tutti i canali istituzionali, anche attraverso ANCI, con il governo nazionale, affinché sia creato un fondo per introdurre meccanismi economici di compensazione finalizzati al riequilibrio dei danni che le singole attività economiche potrebbero subire a causa delle sanzioni che la comunità internazionale ha già imposto alla Russia;

 

-ad attivarsi presso il Governo nazionale, anche attraverso Regione Liguria, affinché sia profuso ogni sforzo per ottenere il tempestivo rimpatrio di tutti i cittadini ucraini, soprattutto minorenni in affido, aventi legami affettivi e familiari con la cittadinanza genovese.

 

L’ordine del giorno viene approvato all’unanimità.

DELIBERA PROPOSTA GIUNTA AL CONSIGLIO 0033
PROPOSTA N. 03 DEL 17.02.2022

ACQUISTO DEL BENE SITO IN VIA VEDOVI DA DESTINARSI AL PROLUNGAMENTO DELLA LINEA DELLA METROPOLITANA TRATTA BRIN-CANEPARI

 

La delibera viene approvata all’unanimità.

MOZIONE
0079 11/06/2021

Apposizione targa in memoria di Bruno Ravera
Atto presentato da: Rossi Davide, Fontana Lorella, Maurizio Amorfini, Fabio Ariotti, Francesca Corso, Luca Remuzzi, Maria Rosa Rossetti

 

La mozione viene approvata con 23 voti favorevoli (Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia, Vince Genova, Cambiamo, Forza Italia) e 13 astenuti (Pd, Movimento 5 Stelle, Lista Crivello, Italia Viva, Ubaldo Santi del Gruppo Misto).

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