Cronaca Imperia e provincia

Suicidio di un agente della penitenziaria di Sanremo, Lorenzo (Sappe): “Fare al più presto chiarezza, se cioè c’è o meno correlazione con l’ ambiente lavorativo”

Michele Lorenzo del Sappe commenta il suicidio di un agente della polizia penitenziaria avvenuto nel carcere di Sanremo la settimana scorsa: “Il nostro auspicio è fare al più presto chiarezza, se cioè c’è o meno correlazione tra ambiente lavorativo ed un evento drammatico come quello avvenuto lunedì, perché che oggi l’amarezza è tanta e le lacrime di dolore miste a rabbia per la irragionevole scomparsa del collega ‘Seba’ da parte dei colleghi di Sanremo hanno più significato di molte parole”.

“Solo nel 2021 si sono contati 4 incendi nelle celle, ben 9 aggressioni al personale, 4 tentati suicidi e purtroppo un suicidio, 86 gesti di autolesionismo, turni di servizio anche di 8 ore (33.000 ore di straordinario) Tutto questo non consente a questo ‘particolare’ poliziotto di operare in serenità, incombe come la spada di Damocle quel timore che comunque i devastanti quotidiani comportamenti dei detenuti possano in qualche modo coinvolgere anche penalmente il collega in servizio, così come è tutt’oggi inspiegabile l’assenza di assistenza psichiatrica per quei detenuti che manifestano tale patologia ed è inspiegabile l’assenza di lavoro per i detenuti. Sotto il profilo organizzativo Sanremo è scoperta di personale del ruolo intermedio come ispettori, stranamente dirottati verso altre sedi o chiamati a svolgere altri compiti lontano dai reparti detentivi, il che significa maggiore responsabilità in capo al poliziotto di turno e, come ha ben detto il vescovo Suetta nella sua omelia, il collega è solo”.

 

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