Genova affronta oggi il terzo giorno di protesta dei lavoratori ex ILVA contro la cassa integrazione, dopo la pausa di ieri dovuta alla festa patronale di S. Giovanni Battista. Alle 6 assemblea davanti allo stabilimento poi la partenza del corteo fino alla Prefettura di via Roma dopo un percorso di circa 6 km che ha percorso Via Cornigliano escludendo quindi la Guido Rossa teatro dei due blocchi precedenti, e Via Cantore. Insieme ai lavoratori ex ILVA anche quelli del Porto di Genova. Presente anche lo striscione “Che l’inse”, “Che inizi”. Durante il corteo è stato ricordato anche Adil Belakhdim, sindacalista dei Si Cobas, morto travolto da un tir che ha forzato un blocco durante uno sciopero a Biandrate (Novara). L’azienda ha annunciato che lunedì scatterà la cassa integrazione, e proprio lunedì sarà a Genova il Ministro del Lavoro, Orlando per discutere della situazione. Non sono mancati momenti di tensione, giunti davanti all’ingresso della Prefettura i manifestanti hanno protestato contro la Polizia che si era interposta davanti al portone chiedendo ai poliziotti di togliersi il casco, dopo qualche minuti gli agenti si sono tolti l’elmetto e la situazione è rientrata alla normalità anche se uno di essi è stato colpito al capo ma immediatamente soccorso dai manifestanti stessi. Dopo una tentativo a Palazzo Tursi, sede del Comune dove hanno trovato le porte chiuse, i lavoratori si sono nuovamente diretti in Prefettura dove era presente anche il sindaco di Genova, Bucci che ha affermato: “La cassa integrazione è inaccettabile”.
Il presidio si è sciolto nel pomeriggio dopo che è stata indicata nell’8 luglio la data per il tavolo al ministero dello Sviluppo economico a Roma tra sindacati, Governo e Acciaierie d’Italia. Saranno rappresentate anche le Regioni Liguria e Piemonte per parlare del futuro dell’azienda e del piano industriale di rilancio.