Cairo Montenotte Cronaca

Cairo, sversa cemento in un torrente protetto: denunciato amministratore unico di un’impresa

I carabinieri Forestali della Stazione di Cairo Montenotte hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Savona l’amministratore unico di un’impresa che opera nel territorio comunale di Cairo, per lo smaltimento di rifiuti speciali e il deturpamento di bellezze naturali.

Le indagini erano state avviate a fine aprile in seguito al rinvenimento di un deposito di sostanza ignota nel letto di un rio adiacente all’area di cantiere. Dagli accertamenti tecnici, condotti con il supporto operativo dei colleghi forestali di Calice Ligure, è stato possibile identificare il materiale come clinker di cemento, e ricondurne lo sversamento in alveo alle opere di realizzazione della fondazione in calcestruzzo dell’aerogeneratore del Parco Eolico.

Secondo quanto accertato dai militari, le operazioni di scavo per il basamento hanno intercettato le acque di falda e la successiva gettata di calcestruzzo ha finito per provocare la dispersione della sostanza all’interno di un ruscello a valle, intaccando il letto di scorrimento per circa 300 metri. L’area interessata ricade peraltro all’interno del complesso “I boschi di Montenotte”, sito sottoposto a una speciale tutela paesaggistica per la sua particolare architettura naturale, costituita dalla fusione tra l’elemento boscato e la ricchezza idrica.

I militari, con il supporto tecnico di Arpal, hanno scongiurato danni alle matrici ambientali in quanto il materiale è risultato non pericoloso per l’ambiente, motivo per cui è già stata attivata la procedura per il ripristino dello stato dei luoghi e il conferimento a discarica del materiale prelevato a carico dell’impresa.

Le opere del costruendo parco eolico erano costantemente attenzionate dai militari per il particolare rilievo naturalistico e paesaggistico dell’area, a cavallo tra la Riserva Regionale dell’Adelasia e, per l’appunto, la bellezza d’insieme “I boschi di Montenotte”.

Nel quadro di questi controlli nelle scorse settimane i forestali avevano elevato una sanzione da 20 a 80 mila euro all’impresa committente i lavori, titolare dell’autorizzazione regionale, per aver violato una delle condizioni ambientali in essa previste realizzando le opere di interramento del cavidotto all’interno della zona speciale di conservazione “Rocca dell’Adelasia” in periodo primaverile, sensibile per l’avifauna tutelata.

A seguito dell’intervento dei militari, la committenza si era impegnata a interrompere le opere all’interno del sito protetto, rimandandone la conclusione al periodo estivo.

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