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INAIL, nel 2019 infortuni mortali in calo, aumentano le malattie professionali denunciate

Il presidente dell’Inail, Franco Bettoni, nei giorni scorsi, ha presentato al presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, e alla ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, la Relazione annuale sui dati relativi all’andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali nel 2019, sul bilancio dell’Istituto e sui risultati più rilevanti ottenuti nell’ambito della ricerca, delle politiche in materia di prevenzione, cura e riabilitazione, e degli investimenti, con una premessa dedicata alle numerose iniziative promosse dall’Inail negli ultimi mesi per fronteggiare l’emergenza da nuovo Coronavirus.

Gli infortuni sul lavoro denunciati all’Istituto nel 2019 sono stati 644.803, un numero sostanzialmente stabile rispetto al 2018 (-0,09%). Gli infortuni riconosciuti “sul lavoro” sono 405.538, di cui circa il 18,6% avvenuti “fuori dell’azienda” (cioè in occasione di lavoro “con mezzo di trasporto” e “in itinere”, nel percorso di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro).

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale sono state 1.156, in calo dell’8,5% rispetto al 2018. I decessi accertati “sul lavoro” dall’Istituto sono 628, il 17,2% in meno rispetto al 2018, di cui 362, pari al 57,6%, occorsi “fuori dell’azienda” (52 casi sono ancora in istruttoria).

“Per contrastare il dramma degli incidenti sul lavoro – ha sottolineato Bettoni – sono necessarie azioni sinergiche, determinate e responsabili da parte di tutti gli attori istituzionali, le parti sociali, il mondo produttivo e la società civile. Proseguire nel cammino tracciato è irrinunciabile, ma non ancora sufficiente. Per fare della sicurezza una vera priorità sociale e attuare finalmente un deciso cambio di passo occorre richiedere a tutti un impegno straordinario e, soprattutto, prestare ascolto ai numerosi e autorevoli richiami del Capo dello Stato”.

I dati del 2019 confermano il progressivo incremento delle denunce di malattia professionale che ha caratterizzato l’ultimo decennio, in seguito alle campagne di sensibilizzazione sulla tutela assicurativa e agli interventi normativi che hanno ampliato l’elenco delle patologie che godono della presunzione legale di origine lavorativa.

Le 61.201 malattie denunciate nel 2019 sono il 2,9% in più rispetto all’anno precedente e oltre il 40% in più rispetto al 2010. È stata riconosciuta la causa professionale al 36,7%, mentre il 2,7% dei casi è ancora in istruttoria.

Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 43.700, il 40,3% dei quali per causa professionale riconosciuta. I lavoratori con patologia asbesto-correlata sono stati poco più di 1.500, quelli deceduti nel 2019 con riconoscimento di malattia professionale 1.018 (il 24,6% in meno rispetto all’anno precedente), di cui 212 per silicosi/asbestosi.

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