Economia

ANVa Confesercenti, Rossi: “Ok mercati settimanali ma con regole sanitarie molto rigide”

Il presidente regionale di Anva Confesercenti e vice presidente di Confesercenti Savona Giulio Rossi.
afferma: “Siamo per una riapertura, ovviamente soggetta a regole sanitarie molto rigide per impedire il propagarsi del Covid-19. Il decreto attuale consente lo svolgimento dei mercati solamente con banchi del settore alimentare – spiega – pochissimi comuni però, ad oggi ne hanno consentito lo svolgimento. Questo perché i sindaci hanno ravvisato problemi di tipo igienico-sanitario. Ma non solo. Anche complicazioni tecniche nel limitare l’accesso alle aree”.

“Con alcuni comuni abbiamo già parlato. Ad esempio a Varazze siamo già partiti. Con altri lo faremo nei prossimi giorni. Domani abbiamo appuntamento con Finale Ligure. Anche su Savona siamo convinti di poter fare qualcosa”.
“Secondo noi, fare un mercato con generi alimentari, come previsto ad oggi dal decreto, non è poi cosi complicato. I banchi delimitano l’area e con alcuni accorgimenti del caso, siamo convinti di poter ripartire. Solitamente il mercato settimanale si svolge in aree molto vaste. Quindi è assai improbabile creare assembramenti. Infine, il distanziamento (mediamente 1.20 metri) tra operatori e clienti è garantito dalle dimensioni dei banchi”.

“Per quanto riguarda la riapertura completa, compresa la parte ‘merce varia’, come associazione abbiamo fatto un incontro con i presidenti delle quattro province. Da questo confronto abbiamo stilato un documento di poche righe da proporre alla Regione e ad Anci. Ossia, alcune regole da rispettare, sia dagli operatori, sia dai comuni”.

“Nel dettaglio chiediamo ai comuni l’installazione di un bagno chimico, visto la momentanea chiusura dei bar; una sanificazione dell’area dove si svolge il mercato. Questo per dare un senso di sicurezza ad operatori e clienti; l’attuazione di un sistema di vigilanza per far rispettare le distanze personali. Dove non fosse possibile, come associazione siamo disponibili a prendere contatti con alcuni steward privati”.

“La salute viene prima di tutto, ma dobbiamo salvare anche le nostre imprese e dare comunque una prestazione che in alcune zone risulta assai importante. Infatti portiamo il servizio alimentare dove la grande distribuzione è assente”

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