Genova. “C’è un’emergenza lavoro dopo il crollo del ponte Morandi. Ci vuole un intervento speciale da parte delle istituzioni locali ma anche del governo per dare continuità di reddito, strumenti eccezionali per non perdere un solo posto di lavoro”. Il segretario della Cgil di Genova, Ivano Bosco, fa il punto della situazione fra aziende grandi e centri commerciali che si trovano nella zona del crollo o nelle immediate vicinanze e spiega che ci sono anche piccole attività artigianali ed esercizi commerciali, dal benzinaio al gommista, dall’impresa edile alla pizzeria, per un totale di circa 250 persone fra titolari e occupati, che rischiano di non riprendersi senza un sostegno. “Non sono raggiungibili e non lavorano – spiega Bosco. Serve un intervento eccezionale da parte del governo in termini di ammortizzatori sociali che oggi non ci sono. In occasione dell’alluvione c’era la cassa in deroga che avevamo fatto allargare con un’ulteriore deroga. Oggi ci vogliono stanziamenti ad hoc”.
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