Attualità Politica

Ato provinciale, il commento del Sindaco di Tovo San Giacomo

Tovo San Giacomo.  Il sindaco Alessandro Oddo commenta l’andamento della riunione di ieri del Piano d’Ambito per il nuovo ATO Idrico: “Questa mattina, all’assemblea dell’Ambito Idrico, su mandato ricevuto ieri sera dal Consiglio Comunale di Tovo San Giacomo, ho votato contro il nuovo Piano d’Ambito. Tovo San Giacomo, la storia del nostro Comune è sempre stata, lo è e lo sarà finché sarò io sindaco a favore della gestione pubblica dell’acqua.

Le motivazioni del mio voto contrario al nuovo Piano (che va da Varazze a Laigueglia dopo l’abrogazione della legge regionale che istituiva l’ambito del medio ponente che andava da Borgio a Laigueglia, gestito da Ponente Acque, società interamente pubblica) ricadono principalmente nella mancanza di una vera visione strategica soprattutto per il nostro territorio: ad esempio, rimanendo nel “piccolo”, non ho trovato traccia del collettamento fognario del comune di Magliolo con la condotta che porta i reflui nel depuratore consortile di Borghetto.
Ho trovato, invece, quasi 45.000.000,00 di euro che dovremmo pagare tutti noi cittadini per riprendere la gestione di quegli acquedotti una volta pubblici ora gestiti da privati (molti dei quali nella zona del savonese). Sono molto chiaro: chi vuole far passare l’assioma che chi oggi ha votato contro questo Piano (con Tovo sono stati Giustenice, Loano, Borgio Verezzi, Toirano, Balestrino e Borghetto Santo Spirito) ha quindi votato contro l’acqua pubblica si vada a leggere tutti gli atti pubblici che dimostrano il contrario, vada a rivedere tutte le battaglie fatte da questa Amministrazione, vada a vedere la mia firma sul Manifesto Acqua bene comune.
Il mio impegno, supportato da tutti i consiglieri di Tovo San Giacomo, di maggioranza e di opposizione, si sposta ora nel dare il massimo contributo per la realizzazione di un soggetto pubblico unitario capace di gestire con efficienza e professionalità l’intero ciclo dell’acqua.
Se dovesse fallire quest’ultimo fondamentale passaggio, l’Autorità d’Ambito (la Provincia) dovrà allora procedere alla gara pubblica e le porte si spalancheranno anche alle multiutilities con le conseguenze che ognuno di noi può facilmente immaginare.
E sarà proprio in questo ultimo passaggio che si vedrà chi vuole davvero l’acqua pubblica e chi no”.

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