Economia Finale Ligure

Continua la demolizione dei capannoni della ex Piaggio di Finale Ligure

FINALE LIGURE. I capannoni sventrati a colpi di ruspa non cancellano i ricordi dei lavoratori che per anni hanno lavorato nello stabilimento che si affacciava sul promontorio della Caprazoppa. Degli storici reparti dove venivano realizzati motori dei velivoli Piaggio dove gli operai si impegnavano anche nella manutenzione di motori di colossi come la Rolls Royce è rimasto ben poco. Le operazioni di demolizione dei capannoni delle ex aree industriali a Finalmarina e quindi alla loro conseguente bonifica proseguono senza sosta dopo che il Comune aveva rilasciato il permesso a costruire alla società Finalmare. La Spa è diventata proprietaria dell’intera area demaniale. I fabbricati, dopo il trasferimento dei dipendenti Piaggio allo stabilimento che sorge accanto all’aeroporto Clemente Panero a Villanova d’Albenga, versavano in uno stato di forte degrado. Situazione che poi è peggiorata per la totale mancanza di manutenzione. I capannoni che sono stati demoliti sono quelli dove venivano effettuate le verniciature, situati alle spalle del tracciato ferroviario. Quindi quelli delle prove motori, facilmente identificabili per la presenza della storica torretta, un simbolo dell’industria aeronautica finalese. Un intervento che interessa anche la parte a mare dell’ex fabbrica e, in particolare, la palazzina dove si trovavano gli uffici, affacciata direttamente sull’Aurelia. Un’operazione che però ha delle prescrizioni: dovranno essere conservati, come specificato dalla Soprintendenza, l’hangar e la palazzina storica con i fregi alle spalle del tracciato ferroviario. Si lavora anche al futuro di queste aree. In Regione, nei mesi scorsi, si era svolto un incontro atteso soprattutto dalla società Finalmare (che riunisce Gefim, Ersel e gruppo Ferrero) interessata all’operazione immobiliare con un investimento di 50 milioni di euro che Finalmare pensava di recuperare con la “messa a reddito” (ovvero la trasformazione in immobili) del comparto dismesso dall’attività produttiva. Un’operazione che ha dovuto fare i conti con tempi assai lunghi, con cambi di amministrazione comunale, modifiche progettuali, ripensamenti e altro ancora.

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