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A Ortovero una mini centrale con impianto di risalita per le anguille

Ortovero. Sfruttare le acque dell’Arroscia per la produzione di energia e, nello stesso tempo, contribuire alla messa in sicurezza delle sponde, dell’alveo, e del canale irriguo esistente. E’ quanto prevede, ad Ortovero, il progetto di minicentrale idroelettrica presentato dalla società Ocaf di Albenga. Il progetto, studiato dall’ing. Stefania Benzo di La Spezia, riguarda la costruzione di un nuovo impianto, di tipo ad acqua fluente, da realizzare all’interno di una traversa esistente ma in parte demolita dai più recenti eventi alluvionali.
Per garantire la continuità dell’ecosistema interrotto della traversa esistente e data la presenza di anguille, è prevista la realizzazione di un passaggio di rimonta per la fauna ittica, specifico per le particolari caratteristiche natatorie delle anguille. La realizzazione dell’intervento comporta un generale beneficio alla stabilizzazione delle sponde e dell’alveo, sottolinea la relazione tecnica, “con un notevole contributo alla messa in sicurezza del canale irriguo, unica difesa spondale esistente che ad oggi presenta importanti e non trascurabili problemi di scalzamento delle opere di protezione. Un eventuale collasso della struttura esistente, oltre al danno arrecato all’agricoltura locale, potrebbe interessare anche le strutture viarie provinciali poste in prossimità del ciglio di scarpa”.
La centrale, che funzionerà sfruttando un salto di quota delle acque pari a circa 2,5 metri, avrà una potenza installata pari a 150 kilowatt. Sulla base di un funzionamento garantito per 182 giorni all’anno, la produzione elettrica viene stimata in circa 385 mila kilowattora.

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