Economia

Camera Commercio. approvato preventivo 2017

Savona. Continuare a promuovere l’economia locale e a sostenere le imprese, nonostante la drastica riduzione delle risorse economiche. Questo l’impegno della Camera di commercio Riviere di Liguria per il 2017, che trova la propria sintesi nella Relazione previsionale e programmatica e nel Preventivo economico, i documenti programmatici del nuovo ente che sono stati approvati oggi pomeriggio dal Consiglio camerale che si è riunito nella sede di La Spezia.
Nata il 26 aprile scorso dall’accorpamento dei tre precedenti enti camerali di Imperia, La Spezia e Savona, la Camera di commercio Riviere di Liguria si appresta ad affrontare una delicata fase di trasformazione. “La nuova Camera è la prima in Italia ad aver accorpato tre distinte strutture operative e tre differenti realtà territoriali, pur se con molti elementi in comune. Non può dunque non tener conto della storia delle preesistenti Camere, ma deve aprire nuove strade”, sottolinea il presidente della Camera di commercio, Luciano Pasquale.
Un percorso complesso, reso ancora più difficoltoso a seguito del decreto di riforma degli enti camerali approvato in via definitiva dal governo il 25 novembre scorso, una riforma che ridefinisce profondamente l’assetto e il ruolo delle Camere di commercio. “Si tratta di una riforma che cambia sostanzialmente il senso e il modo di essere del sistema camerale, chiamato a nuove funzioni e a nuove modalità operative, ma con risorse finanziare praticamente dimezzate, con il serio rischio di ridurre le possibilità operative complessive, soprattutto per quel che concerne le attività non strettamente istituzionali o promozionali in senso lato”,  ricorda il presidente che aggiunge: “Alla luce di questa riforma sarà quindi necessario apportare eventuali modifiche alla strategia ed alla pianificazione operativa dell’ente, in funzione non soltanto della mission definita, ma anche delle possibile forme di incremento dei ricavi”.
L’importo del diritto annuale a carico delle imprese, ossia la principale fonte di finanziamento delle Camere di commercio, è stato infatti progressivamente ridotto, a partire dal 2015, del 35 per cento, del 40 per cento per il 2016 e, a decorrere dal 2017, del 50 per cento. Aggiunge Pasquale: “Questa è una vera e propria zavorra che, a fronte di un beneficio oggettivamente non percepibile dalle singole imprese, costringe la Camera a ripensare non soltanto la gestione delle proprie spese, ma purtroppo anche gli interventi diretti e indiretti a favore delle comunità economiche di riferimento: imprese, associazioni, enti pubblici. La programmazione dell’ente è stata perciò ricalibrata in modo da tener conto delle nuove funzioni previste dalla riforma e, comunque, dovrà essere necessariamente correlata all’ammontare delle risorse disponibili. Aggregare le tre realtà di Imperia, Savona e La Spezia richiede certamente un forte impegno organizzativo per poter recuperare efficienza e risorse e continuare a sostenere il sistema economico locale”.
 

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